La sindrome di Prader-Willi (PWS) è associata a carenze di diversi ormoni ipotalamo-ipofisari. L’insufficienza surrenalica centrale (CAI) è stata segnalata nella PWS con prevalenze che vanno dallo 0% al 60%, a seconda del tipo di test utilizzato, dei valori di cut-off e della popolazione presa in considerazione (pediatrica vs adulta). È stato ipotizzato che la CAI potrebbe essere responsabile, almeno in parte, dell’alta mortalità (3% all’anno in tutte le età) nei pazienti con PWS. Se presente, sono quindi necessarie una diagnosi e un trattamento tempestivi per prevenire decessi evitabili. Non esistono a questo riguardo linee guida per la valutazione e la gestione appropriate della CAI negli adulti con PWS. Per tale motivo molti pazienti con PWS ricevono un trattamento standard con idrocortisone (HC) durante periodi di stress fisico e/o psicologico. Poiché il fenotipo della PWS include spesso disturbi comportamentali, ciò può portare a una frequente somministrazione di HC da parte degli operatori sanitari, almeno negli adulti. La frequente somministrazione di HC aumenta il rischio di obesità, ipertensione arteriosa, osteoporosi e diabete, problemi di per sé già presenti negli adulti con PWS. È quindi della massima importanza valutare la reale prevalenza della CAI al fine di prevenire sia il trattamento insufficiente che il trattamento eccessivo con HC.
Per tale motivo è stato testato l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene in 71 soggetti adulti con PWS [55 olandesi, 10 francesi, 6 svedesi; 41 maschi e 30 femmine, di cui 31 in terapia con GH, di età media 26,3 anni (range 18,0 – 55,5), indice di massa corporea 28,7 kg/m2]. In 45 soggetti è stato eseguito il test del metopirone a dose multipla (MTP) ed in 26 pazienti il test di tolleranza all’insulina (ITT). Quando i livelli di 11-deossicortisolo (S) durante il MTP erano maggiori di 230 nmol/L (7,6 g/dL) o i livelli di cortisolo durante l’ITT erano superiori a 500 nmol/L (18,1 μg/dL), la CAI veniva esclusa. Inoltre, sono state raccolte le cartelle cliniche di 630 pazienti adulti con PWS provenienti da Italia (240), Francia (110), Paesi Bassi (106), Australia (60), Spagna (45), Svezia (38) e Regno Unito (31), per verificare la presenza di problemi di salute correlati all’ipocortisolismo, in particolare in corrispondenza di interventi chirurgici.
I risultati hanno dimostrato che al test MTP tutti i 45 soggetti avevano una risposta di S ≥230 nmol/L, mentre all’ITT tutti i soggetti presentavano livelli di cortisolo ≥ 500 nmol/L, ad eccezione di un soggetto con un picco di cortisolo di 494 nmol/L. Sebbene ciò rientri ancora nell’errore di misurazione per il test, a questo paziente è stato prescritto HC durante lo stress fisico. Anche i pazienti con un basso livello basale di cortisolo (il più basso era di 102,0 nmol/L) hanno avuto normali risposte allo stimolo. Entrambi i test sono stati ben tollerati da tutti gli individui. Nessuno dei 630 pazienti che avevano subito un intervento chirurgico o infezioni senza un trattamento HC ha sviluppato ipocortisolismo.
Viene quindi concluso che negli adulti con PWS il CAI è raro (1,4%), per cui viene raccomandata l’esecuzione di test dinamici per l’ipocortisolismo solo quando vi sia una reale indicazione clinica. Non viene viceversa ritenuta necessaria la prescrizione ordinaria di HC per condizioni generiche di stress.

Novità dalla 10a Conferenza Internazionale IPWSO – Cuba 2019

Titolo originale e autori: Central adrenal insufficiency is rare in adults with Prader-Willi syndrome. Anna Rosenberg, Karlijn Pellikaan, Kirsten Davidse, Christine Poitou Bernert, Charlotte Höybye, Graziano Grugni, Tania Markovic, Antonino Crinò, Anthony Goldstone, Assumpta Caixàs, Muriel Coupaye, Sjoerd van den Berg, Stephany Donze, Anita Hokken-Koelega, Aart Jan van der Lely, Laura de Graaff (Paesi Bassi, Francia, Svezia, Italia, Australia, Regno Unito, Spagna)

(a cura di Graziano Grugni)